L’isolamento di un ambiente può essere realizzato con due distinte modalità: da un lato l’impermeabilizzazione e d’altro lato la coibentazione. Impermeabilizzare significa evitare che l’acqua (sia in forma liquida sia vaporizzata) penetri in un locale, mentre coibentare prevede il miglioramento delle caratteristiche termiche ed acustiche.
Come isolare la casa?
La principale finalità che si propone l’isolamento di una casa è quella di ridurre al minimo gli scambi termoacustici con l’esterno, per limitare i consumi energetici e per migliorare il comfort abitativo.
In questi casi si parla di coibentazione, una procedura realizzabile mediante l’impiego di specifici materiali (detti appunto “isolanti”), in grado di formare una barriera protettiva nei confronti delle variazioni termiche e delle onde sonore.
Quando l’obiettivo da raggiungere è quello di evitare l’uscita di calore durante l’inverno e di fresco in estate, la soluzione migliore è fornita dal sistema a cappotto, un rivestimento che può essere montato esternamente oppure internamente, a seconda delle esigenze individuali.
I fattori da prendere in esame sono:
- Conducibilità termica
- Sfasamento termico
- Indice di diffusione del vapore
I materiali che trovano maggiore impiego sono:
- Poliestere
- Poliuretano espanso
- Polistirene estruso
- Schiume
Quando oltre all’isolamento termico è necessario realizzare anche quello acustico, di norma si utilizzano isolanti minerali, come:
- Lana di roccia
- Lana di vetro
- Perlite e argilla espansa
- Feltri e vermiculite
- Sughero
- Fibre di canapa di legno e di cellulosa
Con simili interventi si viene a creare uno strato di vario spessore che abbassa moltissimo la dispersione bloccando il passaggio del calore e delle onde sonore.
Cosa significa impermeabilizzare la casa?
Di solito vengono impermeabilizzate tutte le parti di uno stabile che sono soggette al contatto ripetuto con l’acqua, sia piovana sia di risalita, come terrazze, balconi, coperture e lastricati, escludendo i tetti che sono già impermeabilizzati.
Per quanto riguarda il problema della risalita, gli interventi di impermeabilizzazione si riferiscono alle fondamenta, ai muri posti sotto terra, a piscine e vasche. In questi casi si creano veri e propri elementi di tenuta formati da specifiche membrane che vengono strutturate per impedire infiltrazioni di qualsiasi genere e sollecitazioni fisiche e chimiche.
Prima di procedere con qualsiasi intervento è indispensabile controllare lo stato d’usura dei substrati e dei supporti, basandosi sulle resistenze meccaniche eventualmente presenti.
Cosa comporta?
Un’opera d’impermeabilizzazione comporta l’applicazione di guaine e materiali formulati per respingere il passaggio di acqua e di vapore a seconda del tipo di ambiente da trattare.
Per tetti e lastricati di solito si utilizzano guaine in resina, mentre per terrazzi, balconi e pavimentazioni a contatto con sollecitazioni idriche si preferisce l’applicazione di schiume.
Gli interventi sono quasi sempre di tipo manutentivo, pertanto vengono effettuati su costruzioni preesistenti, anche se attualmente le normative edilizie prevedono l’impiego di simili soluzioni in fase di costruzione.
Cosa vuol dire coibentare?
La tecnica della coibentazione, che permette di isolare differenti tipologie di locali per evitare scambi di calore (aspetto termico) e di vibrazioni (aspetto acustico), può riguardare soffitti, pareti, pavimenti e tubature.
I substrati che vengono applicati possono essere vegetali (sughero, carta e paglia), minerali (argilla, lana di roccia, di vetro) e sintetici (polistirolo e poliuretano espanso).
Come avviene?
Il processo di coibentazione può avvenire con differenti modalità, che sono:
- Coibentazione da esterno, realizzata mediante cappotti di notevole spessore
- Coibentazione da interno, che prevede l’impiego di pannelli isolanti con uno spessore minore e spesso rivestiti con pareti in cartongesso
- Coibentazione con intercapedine, che si applica soltanto in fase di costruzione, mai nelle ristrutturazioni
Per ottenere una resa qualitativamente migliore sarebbe buona regola scegliere di intervenire sia sull’esterno sia all’interno, avendo cura di selezionare i materiali più adatti alle singole situazioni. Un’adeguata coibentazione termoacustica, se montata a regola d’arte, ha una durata molto lunga e consente di risparmiare cifre significative per la fornitura energetica dell’edificio.
Quale tipo di isolamento scegliere?
L’inserimento di un cappotto esterno consente di abbassare moltissimo gli indici di trasmittanza termica e di eliminare quasi del tutto le interferenze sonore.
Simili soluzioni devono tenere conto anche dei ponti termici, che sono i punti di maggiore criticità globale degli immobili, in quanto sottoposti a continue sollecitazioni meccaniche.
I termoisolanti polimerici sono proposte convenienti economicamente ed estremamente funzionali, oltre che ecologici e spesso riciclabili. I prodotti di ultima generazione sono dotati di una struttura alveolare, versatile ed efficace nella maggior parte delle ambientazioni.
I feltri sintetici, che agiscono per irraggiamento, sono formati da superfici riflettenti di spessore limitato, ma con ottime prestazioni.
In commercio sono disponibili numerose soluzioni per isolare un’abitazione, che può essere impermeabilizzata (in presenza di infiltrazioni idriche) oppure coibentata (per limitare la dispersione termica e quella acustica) a seconda delle necessità individuali.